Infezioni delle vie urinarie: sintomi, cause e rimedi
L'infezione alle vie urinarie è un disturbo che può colpire reni, uretra e vescica e che è stato trattato, fino a ora, principalmente con l'uso di antibiotici. Tuttavia, questa strada non può più essere l'unica disponibile, soprattutto dopo l'aumento della resistenza antibiotica.
Assieme al Dott. Stefano Casellato, direttore sanitario di Monza Medicina, medico chirurgo specialista in urologia e andrologia, abbiamo approfondito il trattamento dell’infezione urinaria, ma non solo. Con il dottore, abbiamo, infatti, approfondito tutti gli aspetti dell'urologia e l'importanza della prevenzione quando si tratta di problemi prostatici o dei testicoli.
In cosa consiste la visita urologica?
Un mito da sfatare è che l'urologo sia il ginecologo degli uomini. In realtà, l'urologo si occupa sia di patologie di tipo maschile, sia di patologie di tipo femminile, anche se la prevalenza ampia è maschile, rispetto alla percentuale di pazienti donna.
La visita urologica può avere diversi scopi:
- Di tipo preventivo, sia nel giovane, sia nell'uomo adulto
- Di controllo di una patologia o sintomatologia in essere, così da consentire un percorso di tipo diagnostico che porti a una terapia e quindi alla risoluzione del problema.
Quali sono le principali patologie trattate dall’urologo?
La patologia principale trattata dall'urologo è sicuramente quella che interessa la prostata dell'uomo. Gran parte delle visite urologiche, infatti, sono focalizzate su quello che è il trattamento e il controllo dell'ipertrofia prostatica benigna, ovvero quel processo naturale a cui va incontro la ghiandola prostatica nell'arco degli anni, la quale, pian piano, cresce di volume.
A partire dai 40 anni, questa condizione colpisce il 95% degli uomini e, come tale, è una problematica con cui tutti i maschi adulti avranno a che fare.
Associata a questa problematica, che generalmente causa discomfort nella vita della persona, c'è quella del tumore alla prostata, che è il primo tumore per numero di casi nell'uomo. Ha, infatti, un percentuale di incidenza molto alta e non è infrequente che in una famiglia ci siano dei casi. La prevenzione, compito della visita urologica, in questo caso, è importantissima.
Esistono, poi, tutte le problematiche legate alla vescica che coinvolgono sia gli uomini, sia le donne. Può trattarsi di problematiche diffuse, come infiammazione alle vie urinarie e cistiti, oppure difficoltà nello svuotamento della vescica, ma anche di fenomeni come il sangue nelle urine, che può nascondere dietro di sé problematiche più importanti, come il tumore della vescica.
Ci sono, infine, le patologie renali, che vanno dai tumori alla calcolosi, quest'ultima in grado di colpire a qualsiasi età.
Urologia e prevenzione
Uno degli scopi fondamentali delle visite urologiche che vengono condotte è quello di analizzare la sintomatologia, per poi creare un percorso che possa portare a diagnosi e guarigione del paziente.
A livello preventivo, è importante il fatto che oggi, finalmente, anche i giovani tornano a effettuare visite urologiche. Dico finalmente perché, se anni fa durante la visita militare i giovani maschi venivano sempre controllati, la perdita di questo filtro ha generato un'onda lunga di patologie che vengono trattate ora tardivamente. Tra queste, ricordiamo il varicocele, che è una delle cause di infertilità nel maschio.
La campagna di sensibilizzazione, in cui si invita anche il giovane a fare una visita urologica di prevenzione per il riscontro tempestivo di alcune malattie, è di fondamentale importanza: Alliance Medical in questo sta facendo un ottimo lavoro.
Infezione vie urinarie femminile: quali sono le principali patologie?
La donna è più soggetta dell'uomo ad andare incontro a infezioni alle vie urinarie.
Esistono donne che nel corso della loro vita soffrono ripetutamente di cistiti e ci sono donne che iniziano a soffrire di questo problema, invece, solo dopo la menopausa.
Dopo la menopausa, infatti, la variazione dell'equilibrio della statica delle pelvi della donna facilita una difficoltà di svuotamento della vescica che, a sua volta, genera facilmente le infezioni e le infiammazioni delle vie urinarie.
Infezioni delle vie urinarie in gravidanza, se succede cosa fare?
In una donna in gravidanza è assolutamente da evitare l'automedicazione.
Durante la gravidanza ci sono solo alcune categorie di antibiotici che possono essere utilizzati.
Pertanto, di fronte a quello che è un quadro clinico che ricordi un'infezione alle vie urinarie in gravidanza, bisogna eseguire subito l'urinocoltura, che poi dovrà essere condivisa con il proprio medico di base e con il ginecologo, così da poter capire se sia necessario il trattamento e, nel caso, quale sia quello più indicato.
Infezioni delle vie urinarie ricorrenti nelle donne, cosa fare?
Gran parte delle infezioni ricorrenti è dovuta a una selezione di batteri particolarmente resistenti agli antibiotici e che, quindi, continueranno a dare infezioni.
La maggior parte di persone che soffrono di infezioni delle vie urinarie ricorrenti sono donne.
Questi casi vanno studiati, per capire quali possano essere le concause. Il trattamento delle concause, poi, a prescindere dall'antibiotico, è quello che spesso aiuta a trovare la soluzione.
Infezione vie urinarie maschile: quali sono le principali patologie?
L’infezione delle vie urinarie nell’uomo è dovuta, generalmente, a una patologia ostruttiva, quindi a tutte quelle cause che rendono difficile lo svuotamento completo della vescica.
Queste infezioni possono:
- essere banali cistiti
- trasformarsi in prostatiti (infezioni delle ghiandole prostatiche)
- essere infezioni renali
- essere infezioni a livello dei testicoli
Sono tutte patologie, queste, di trattamento abbastanza complesso.
Infezione vie urinarie nel neonato: quali sono le principali patologie?
Per i neonati le infezioni possono derivare da un problema di tipo malformativo, in questo caso è utile la diagnosi prenatale o la correzione di determinati difetti morfologici all'inizio della vita della persona.
Infezione vie urinarie: sintomi
Il sintomo classico delle infezioni alle vie urinarie è il bruciore durante la minzione.
A questo si accompagna:
- La necessità di andare in bagno in maniera più frequente
- La difficoltà nello svuotare la vescica
A volte, può anche subentrare la febbre, che però non è un sintomo scontato. La sintomatologia dipende, infatti, dal punto dove si colloca l’infezione.
Se l'infezione dovesse, ad esempio, salire a livello renale avremo come sintomi la febbre e il dolore al fianco. Nell'uomo, invece, quando l'infezione coinvolge la prostata (prostatite) subentra come sintomo un livello di difficoltà maggiore nello svuotare la vescica, fino ad arrivare al blocco della minzione.
Infezione vie urinarie: cause
Risulta complesso indicare quale possa essere la causa per l'insorgenza delle infezioni alle vie urinarie, molte volte legate alle patologie elencate sopra.
In questo caso è più corretto dire che esiste molto spesso una condizione di concause che possono essere:
- anatomiche
- stili di vita
- scarso apporto di liquidi
Tutte insieme, queste cause, sono in grado di generare una condizione favorevole all'insorgenza dell'infezione.
È molto importante, inoltre, ricordare che si è sempre creduto che le urine dovessero essere sterili, cioè senza nessun batterio e senza nessun microrganismo.
Gli studi più recenti ci dicono che, in realtà, esattamente come avviene all'interno dell'intestino, anche all'interno dell'apparato urinario esiste un microbioma: un insieme di batteri che vivono con dei loro equilibri e con delle loro caratteristiche in grado di mantenere l'intero sistema in equilibrio e che fanno parte dell'equilibrio del sistema stesso.
L'utilizzo degli antibiotici va, molte volte, ad alterare questa parte di batteri generando, potenzialmente, più svantaggi che vantaggi.
La diagnosi dell’infezione alle vie urinarie
La diagnosi classica avviene con la cosiddetta urinocoltura, che però non è uno strumento infallibile. Non è infrequente, infatti, che questo sistema non rilevi l'infezione, oppure che possa rilevare un'infezione con caratteristiche meno intense di quelli che in realtà sono i sintomi e viceversa.
L'urinocoltura deve essere semplicemente uno strumento di riscontro e comprova della presenza di una popolazione batterica che è cresciuta a dismisura, uno strumento che permette di capire come approcciarsi all'infezione.
La scelta di come approcciarsi all'infezione delle vie urinarie viene fatta in base alla carica batterica e in funzione della sensibilità, o meno, di questi batteri nei confronti dei vari antibiotici che vengono testati.
Quali sono i trattamenti consigliati per l’infezione alle vie urinarie?
Innanzitutto, è da evitare l’automedicazione.
Il trattamento delle infezioni del basso tratto urinario, oggi, ha cambiato radicalmente i suoi cardini. Non consiste più solo nella terapia antibiotica. Si tende, anzi, a utilizzare gli antibiotici il meno possibile, perché, dopo l'ampio uso che se n'è fatto, hanno selezionato dei ceppi batterici resistenti diventati difficili da trattare.
In assenza di sintomi, anche in presenza di un'infezione, purché di batteri non particolarmente aggressivi e con una carica batterica bassa, non va effettuata la terapia antibiotica. Al contrario, si utilizzano terapie multimodali, dove si inseriscono anche i probiotici, dando uno sguardo alla flora batterica. Non tutte le infezioni, quindi, vanno trattate con l'antibiotico.
Quando rivolgersi all’urologo?
La visita urologica nell'excursus di vita del maschio ha più o meno queste tempistiche:
- Una visita andrebbe fatta in adolescenza avanzata, verso i 16-17 anni.
- Se dalla visita non emergono problematiche, non c'è necessità di ripeterla fino a quando il soggetto non decide di avere figli.
È, in seguito, imperativo fare la visita urologica come prevenzione per i vari tumori della prostata. Attorno ai 50 anni di età, tutti gli uomini si devono sottoporre alla visita urologica e al dosaggio del PSA, che da lì in avanti sarà un loro appuntamento annuale.
È, inoltre, importante che qualsiasi uomo, anche giovane, con un solo dubbio sull'alterazione minima di un testicolo, si sottoponga a una visita urologica.
Come si sono spese moltissime parole sull'importanza dell'autopalpazione della mammella per la donna, è altrettanto importante l'autopalpazione del testicolo. Laddove, senza farsi autodiagnosi, l'uomo dovesse sentire qualcosa di diverso, si deve recare prontamente dall'urologo. Ricordiamo che il tumore nel testicolo ha la sua incidenza massima nel ragazzo giovane, fino ai 38-40 anni.
Nella donna giovane, il ruolo dell'urologo diventa importante invece in caso di calcolosi, a supporto del ginecologo nel caso di problematiche di tipo gravidico che coinvolgono le vie urinarie e, inoltre, quando nel post menopausa insorgono infezioni alle vie urinarie ricorrenti o cistocele, quindi prolasso uterino che, trascinando anche la vescica, crea oltretutto problemi di incontinenza.
Questa è una fetta di patologia molto importante e, nel centro di Monza Medicina, stiamo implementando percorsi per cercare di trattarla nel modo più corretto. Abbiamo, infatti, per esempio, inserito il percorso di riabilitazione del pavimento pelvico, che è assolutamente fondamentale a integrazione della terapia e di quelli che possono essere i consigli diagnostici, terapeutici e medici, per riuscire a ottenere dei risultati che, spesso e volentieri, sono estremamente brillanti e portano a un miglioramento della qualità della vita delle persone.
È possibile prevenire l’infezione alle vie urinarie?
La prevenzione delle infezioni alle vie urinarie è possibile, prima di tutto con il proprio stile di vita.
L'abbondante apporto di liquidi quotidiano è il primissimo strumento per evitare le infezioni. Più vengono ingeriti liquidi, infatti, maggiore sarà la quantità di urina che viene poi prodotta ed eliminata.
Si pensi a 10 batteri concentrati in un bicchiere scarsamente pieno, rispetto a 10 batteri concentrati in una capiente tanica: nel momento in cui si beve molto, si pulisce il sistema urinario ed è più difficile che possano manifestarsi delle infezioni. Questo accade perché i batteri vengono eliminati direttamente attraverso la minzione.
Poi, soprattutto nella donna, subentrano anche tutta una serie di altri fattori importanti per la prevenzione delle infezioni alle vie urinarie. Prima di tutto, la regolarità intestinale: se l'intestino lavora in maniera corretta e ci si scarica con regolarità, anche il tratto urinario avrà più possibilità di rimanere sano.
Gran parte dei batteri che colonizzano la vescica o l'apparato urinario e generano un'infezione sono, infatti, batteri che provengono dall'intestino. Questo vuol dire che, se l'intestino è regolare, l'espulsione di questi batteri fa sì che non giungano mai a concentrazioni tali da poter dar vita effettivamente a una colonizzazione dell'apparato urinario e, quindi, a un'infezione.
Riassumendo è fondamentale che:
- L'intestino sia regolare.
- Si beva molto sia per mantenere l'intestino regolare, sia per ridurre il rischio di infezioni.
- Si apportino nella dieta anche i fermenti lattici che, spesso e volentieri, mantengono un corretto equilibrio di quelle che sono le popolazioni batteriche.