Personale Alliance Medical alle Olimpiadi Londra 2012

Mercoledì 25 Luglio 2012

“L’emozione più grande è sentire l’inno di Mameli”

Terapista che collabora con i centri di Bregnano e Lissone è a Londra 2012

Sta contando i giorni che mancano all’apertura delle Olimpiadi di Londra, che sono il suo sogno. Per lui si tratta della “grande chiamata”. Giovanni Marcato è massofisioterapista e segue la Nazionale Italiana di Canottaggio nello staff sanitario per questo importante appuntamento.
“Assaporare le vittorie a livelli altissimi, sentire l’inno di Mameli: garantisco che non ha eguali”, ci ha raccontato.

Marcato ha dedicato gran parte della sua vita al mondo dello sport. Dopo una militanza nel calcio professionistico, si è preso cura di Daniele Gilardoni, 11 volte campione del mondo di canottaggio. Ed è grazie al rapporto che si è creato con l’atleta che nel 2010 Marcato inizia a seguire la Nazionale Italiana a stretto contatto con Antonio Spataro, il medico della Federazione Italiana di Canottaggio.

Nel mondo del remo le problematiche più frequenti sono il mal di schiena (lombalgie-cervicalgie), le contratture muscolari, le tendiniti, le spalle dolenti. Dopo una valutazione da parte del medico sportivo, Marcato studia insieme all’atleta quali possono essere le terapie più idonee. La Tecarterapia è lo strumento più utilizzato e con grandi successi e Marcato lo definisce il suo “cavallo di battaglia”. Altro alleato nell’ambito sportivo – ma conosciuto da pochi in profondità – è il Kinesiotaping. Queste tecniche sono utilizzate anche per i pazienti che lo vanno a trovare nei centri di Alliance Medical: al San Paolo Radiologia di Bregnano e al Centro Radiologico Lissonese di Lissone. Ed è lì che intende portare quei protocolli che hanno fatto di lui un valido terapista.

Avremmo voluto che Giovanni Marcato ci parlasse della squadra, ci aggiornasse giorno per giorno, ma ci ha spiegato che è sotto giuramento e in silenzio stampa. Ci ha detto, però, che gli azzurri “si batteranno per raggiungere quei risultati che si meritano”. Tra i nomi degli atleti, Galtarossa, Raineri, Aganemoni, Luini, Ruta, Mornati. Tutti premiati con medaglie olimpiche.

“Ormai non conto le ore e i chilometri fatti, ma seguire una squadra di atleti olimpionici non è uno scherzo e ci siamo impegnati tutti al massimo. Il tempo è sempre al limite, non si possono utilizzare molti farmaci perché il doping incombe”.
Sarà una prova anche per lui, quella delle Olimpiadi, perché Giovanni Marcato fa capire che non si tira mai indietro e che se volesse potrebbe sfoggiare il suo curriculum, invece continua a volersi fare le ossa sul campo. “Questo lavoro bisogna amarlo, ascoltare il paziente e non ci si deve convincere di essere arrivati perché ogni giorno è un giorno nuovo e c’è da imparare qualcosa. Quando considererò il paziente un numero, allora vorrà dire che è arrivato il momento di cambiare lavoro”.

In questi giorni, Marcato e il collega romano Antonio Guglietta stanno seguendo le ultime fasi della preparazione olimpica. Qualche massaggio rigenerante prima di iniziare le intense giornate di gara sono i trattamenti più graditi. “Capita di trattare l’atleta un momento prima che inizi la gara. Di notte. Prima e dopo l’allenamento e si instaura un rapporto di fiducia. Se lo sportivo si fida di un terapista, ti segue e ti ascolta. Quando vince, ti premia con una dedica”.
Speriamo arrivi presto una dedica per Giovanni.